Amici del Sermig di Mori

Blog

CON LA GRATITUDINE NEL CUORE

febbraio 2025 CON LA GRATITUDINE NEL CUORE Perché nessuno fra quelli che ci incontrano, vedendo un’opera bella, possa dire: «Chissà chi c’è dietro» (dalla Regola del Sì “La Provvidenza agisce nella sproporzione”). Come abbiamo imparato dal Sermig di Torino, ogni anno registriamo con discrezione ma puntualmente quello che riceviamo in termini di donazioni, materiali, ore di volontariato. Soprattutto ora che siamo associazione. Abbiamo imparato che se annotiamo ogni cosa è più facile vedere chi ci sta dietro e ci aiuta a non dare le cose per scontate.  Quando alla fine dell’anno facciamo il punto della situazione e guardiamo al periodo appena passato è facile stupirci e ringraziare per il bene ricevuto. I numeri che vediamo non sono solo numeri, sono i volti di tante persone che in un modo o nell’altro si sono avvicinati a noi: offrendo il loro tempo per fare servizio, aiutandoci a costruire e a portare avanti nuovi progetti, questi centotrentaquattro volti sono impressi nella nostra memoria e nel nostro cuore. In tanti ci hanno ascoltato durante le testimonianze (533 persone) e hanno pregato assieme a noi sia durante le ventiquattro adorazioni eucaristiche fatte nella chiesa del Santissimo di Mori sia negli incontri di preghiera del lunedì.  In questo modo nessuna delle 1452,5 ore di volontariato vanno perse e noi ci ricorderemo delle 59,5 ore servite a distribuire e smistare i giochi che doniamo alle famiglie del nostro territorio a dicembre, oppure le 260 ore passate a selezionare e successivamente distribuire i vestiti a bambini e ragazzi che ne hanno avuto bisogno. Non facciamo niente di tutto questo né per apparire né per darci delle arie: lo facciamo perché vogliamo fare memoria di tutto quello che ci succede per ringraziare e stupirci dell’aiuto ricevuto. Quest’anno la nostra sede in Via Zandonai è stata vissuta sempre più dai giovani: oltre a noi, una quindicina di giovani ci hanno seguito tutto l’anno nella formazione, nelle occasioni di servizio, negli incontri di preghiera, nelle trasferte a Torino. Inoltre, più di 130 persone hanno lavorato con noi per il bene fatto bene: raccogliendo beni di prima necessità nelle due raccolte alimentari annuali, nella distribuzione mensile di generi alimentari, nelle progettualità del gruppo “Re.Te” del Sermig di Torino con cui quale abbiamo collaborato nella realizzazione di progetti umanitari per paesi in via di sviluppo.         Perché ogni Arsenale, nella sua diversità, abbia lo stesso volto dell’Arsenale di Torino, dove ci condividiamo con i giovani e i più poveri. (dalla Regola del Sì “Andiamo…”).     

CON LA GRATITUDINE NEL CUORE Read More »

APRIRSI ALLA COMUNITA’

settembre 2024 APRIRSI ALLA COMUNITA’ Dall’Arsenale abbiamo imparato l’importanza di pregare assieme: è grazie alla preghiera che possiamo crescere di più come fraternità, come famiglia e sempre grazie alla preghiera impariamo ad affidare e ad affidarci a Qualcuno di più grande di noi. A Torino infatti, la Fraternità e gli amici del Sermig si trovano da più di quarant’anni tutti i martedì a pregare assieme e proprio per questo motivo che anche noi tre anni fa abbiamo deciso di trovarci una volta a settimana per pregare assieme. In questi tre anni abbiamo imparato a riflettere sulla Parola e a condividerla, non solo tra noi ma anche con chi si è unito: amici vicini e lontani, le signore della Caritas con le quali collaboriamo e molti altri. Ad un certo punto però sentivamo il bisogno di fare un altro passo: volevamo condividere la gioia e la forza della preghiera con tutta la comunità di Mori. Parlando con il nostro parroco, Don Nicola, ci siamo accordati per proporre un’ora di adorazione in due momenti della settimana separati: il primo venerdì del mese insieme a un altro gruppo di lavoratori e per le restanti settimane il mercoledì. Ormai da tre mesi siamo fedeli a questa proposta e in comunione con la Fraternità della Speranza ci interroghiamo sui temi della fede sui quali riflettere. Questa occasione di testimonianza ci permette di intrecciare rapporti con la comunità di Mori anche a livello spirituale, siamo uniti nella preghiera e ogni giorno ci stupiamo delle cose belle che questa scelta ha portato nelle nostre vite. Abbiamo scoperto un nuovo modo di vivere la comunità e di riflettere il Vangelo. Continuiamo con fedeltà a coltivare questa scelta certi che siamo Luce riflessa di un Bene più grande.

APRIRSI ALLA COMUNITA’ Read More »

LA SPERANZA NEGLI OCCHI DEI GIOVANI

8 febbraio 2024 LA SPERANZA NEGLI OCCHI DEI GIOVANI Sono passate settimane dal nostro ritorno a casa dopo il campo in Arsenale che abbiamo vissuto poco prima di Capodanno: eravamo quasi una ventina di giovani, alcuni mai stati in Arsenale, di età diverse e con diverse esperienze, ma accomunati dalla voglia di stare insieme e mettersi in gioco in tutto e per tutto. Sono passate settimane e siamo convinti, ancora una volta, che quei giorni non siano solo una parentesi nelle lunghe e già lontane vacanze di Natale, ma un motore che ci spinge in avanti, a continuare a trovarci e a cercare il bene, nella nostra quotidianità lontana da Torino. In quei giorni abbiamo consolidato certe amicizie e ne abbiamo costruite di nuove, conoscendo ragazzi da tutta Italia, con i quali- noi più grandi lo sappiamo bene- è possibile mantenere legami che vadano oltre al tempo e alla distanza. Anche adesso, allora, ci impegniamo a coltivare le nostre amicizie, senza preoccuparci del giudizio degli altri e cercando di essere se stessi e sentirsi a casa, proprio come in Arsenale. Ripensiamo ai servizi che abbiamo svolto – smistare vestiti, aiutare nei compiti i ragazzi dell’Arsenale della Piazza o ballare in un quartiere periferico per portare luce nelle vie dello spaccio- e ci rimane la convinzione che ogni volta in cui stai facendo qualcosa per aiutare qualcuno scopri che in quel qualcuno ci sei dentro anche tu. In quei giorni abbiamo condiviso a fine giornata i nostri “cosa ho imparato”, i nostri pensieri, anche le nostre lacrime, soprattutto dopo le ingiustizie che abbiamo sperimentato nella cena dei popoli: vogliamo ricordarci sempre che gli errori ci fanno crescere e che le lacrime non sono un gesto di debolezza, perché danno voce a ciò che abbiamo nel cuore. Infine, in questo campo di servizio e di formazione, di amicizie e di condivisione, abbiamo partecipato alla marcia della pace per le vie di un quartiere degradato della città di Torino, in cui il Sermig ha ricevuto in gestione una parrocchia: abbiamo capito che la gioia attira ed è contagiosa, perché tante persone si sono affacciate ai balconi con il sorriso stampato sul volto, salutandoci e ringraziandoci per la nostra energia rumorosa. “Ci dicono sempre che i giovani sono sbagliati e nullafacenti” – scrive una delle ragazze di quindici anni che ha partecipato al campo- “ma dopo aver notato quanti sorrisi e quanta speranza sono stati portati sui volti delle persone più bisognose e dei giovani stessi non credo ci sia un’affermazione più sbagliata. Mi è stato insegnato che il fare è poco utile se non ha a che vedere con ciò che siamo e mi sembra proprio che il Sermig mi aiuti a capire chi sono e cosa posso fare con le mie capacità” Sono passate settimane, ma questo continua ad essere il frutto più bello di questo campo: la voglia di scoprire chi siamo e di mettere in gioco le nostre capacità. Per questo continuiamo a credere in queste esperienze. Per questo continuiamo a credere nei giovani.

LA SPERANZA NEGLI OCCHI DEI GIOVANI Read More »

BENVENUTO A CASA TUA

settembre 2023 BENVENUTO A CASA TUA Il ritorno in Arsenale rappresenta per ognuno di noi un ritorno a casa. Durante l’anno cerchiamo di mantenere la relazione con questa casa tornando il più possibile per ritiri o periodi più o meno lunghi, ma è durante l’estate che riusciamo a riempirci gli occhi e il cuore fino in fondo ed è questo “fare il pieno” che ci aiuta a ripartire. Inoltre quest’anno la Fraternità festeggia i 40 anni dal momento in cui Ernesto e il suo gruppo di amici sono entrati nel cortile dell’Arsenale. Questa estate è stata quindi una festa continua dove molti giovani sono tornati a fare esperienze di servizio e di condivisione. Noi abbiamo partecipato al campo giovani che si è tenuto dal 14 al 19 agosto e che, come ha detto Rosanna, ha rappresentato al meglio il “popolo del Sermig”, composto da giovani, famiglie, singoli e gruppi che, come noi, hanno fatto dell’Arsenale una casa. Più che un popolo quindi, una famiglia. In questa settimana abbiamo partecipato a incontri con i membri della Fraternità che ci aiutano a camminare e a crescere; le condivisioni di gruppo e il tempo di qualità passato insieme ci hanno permesso di conoscerci più a fondo fra di noi e ad arricchirci sempre di più. Ci siamo riscoperti gli uni negli altri e siamo usciti da noi stessi per trovare risorse in noi che non pensavamo di avere. L’incontro con Rosanna ci ha lasciato poi con la voglia di continuare a camminare assieme, consapevoli che per fare Fraternità ovunque noi siamo bisogna mettere al centro la parola del Vangelo e non avere paura a mettersi in gioco per quello che siamo con i nostri dubbi, domande e imperfezioni. Con coraggio, la Fraternità cerca di confrontarsi sempre con il cuore sincero dei giovani: essi sono il nostro specchio. (Dalla Regola del Sermig, “Con il cuore sincero dei giovani”)    

BENVENUTO A CASA TUA Read More »

IMPRONTE NEL TEMPO

10 aprile 2023 IMPRONTE NEL TEMPO Abbiamo messo piede in Arsenale da ragazzini, undici anni fa, in quell’età in cui sei alla ricerca di un posto in cui sentirti a casa. Il desiderio di tornarci il più frequentemente possibile si è ben presto unito alla volontà e alla necessità di portarne lo spirito nella nostra quotidianità a Mori, a oltre 300 chilometri di distanza, perché abbiamo capito che a fare l’Arsenale non sono le mura, ma le persone, con la loro determinazione nel crescere nel bene, nel fare famiglia.                                                  Ora siamo giovani adulti che si sentono amati ed accompagnati da Dio e dalla Fraternità e che hanno scelto di camminare con questa casa, amando ed accompagnando, nella gioia della restituzione. In Arsenale abbiamo imparato a metterci a servizio, facendo bene il bene: lo restituiamo ogni volta che prepariamo e distribuiamo borse spesa e vestiti alle famiglie in difficoltà della nostra comunità. Abbiamo imparato che i giovani sono patrimonio dell’umanità e lo comunichiamo ai ragazzi che incontriamo, nelle scuole o nelle parrocchie, sognando con loro un mondo più giusto, che parta da noi. Abbiamo imparato a consumare i gradini dei saggi: ogni incontro di formazione insieme alla Fraternità, di preghiera insieme, di scambio con le signore della Caritas è un’occasione per crescere e per riconoscere la ricchezza del confronto tra generazioni. Abbiamo imparato ad avere sogni grandi e a tendere la mano per realizzarli: entriamo nello spazio che a Mori ci è stato donato sapendo di non essere soli. Là dove siamo, l’Arsenale ci accompagna. Per sentirsi sempre a casa.

IMPRONTE NEL TEMPO Read More »

CON LE MANI IN PASTA

29 maggio 2023 CON LE MANI IN PASTA “È vitale che i buoni si riconoscano e si incontrino” si legge in una pagina scritta da Ernesto. Ed è proprio quello che è successo sabato 13 maggio. Quasi un centinaio di ragazzi, tutti con la stessa maglietta azzurra, si sono radunati in Oratorio a Mori, per riconoscersi, guardarsi in faccia e motivarsi a fare piccole azioni di bene. Si sono impegnati per gli altri, coinvolgendo la comunità di Mori in quella che é, ormai per tradizione, la raccolta alimentare “Con le Mani in Pasta”. Il nome della raccolta alimentare nasconde un significato davvero profondo, che un bambino delle elementari ci ha fatto notare recentemente: “ma mani in pasta è il contrario di mani in tasca!” ha esclamato convinto. E infatti durante questa giornata tantissimi giovani si alzano, si mettono in moto, non stanno con le mani in mano, ma le mettono al servizio di altri, cercando di dare il proprio contributo per migliorare la comunità in cui vivono. Anche quest’anno, sono stati raccolti alimenti, prodotti per l’igiene personale o della casa e materiale di cancelleria, da destinare al servizio RAD della Caritas, un servizio che ogni mese distribuisce un pacco spesa a una media di 50-55 famiglie del decanato. La raccolta alimentare è un aiuto importantissimo, poiché contribuisce a fare del bene e garantire la dignità a ciascuno. É doveroso conteggiare e esplicitare i numeri di questa raccolta, perché anche le gocce di bene più piccole contano: 86 sono state le persone che, per un totale di 450 ore di volontariato, si sono mosse tra Besagno, Mori e la Val di Gresta, raccogliendo 3750kg di prodotti, donati dalla gente della comunità, che si è lasciata interpellare da quei volti e quelle magliette fuori dai supermercati o sulla porta di casa. È così, tirando fuori le mani dalle tasche e mettendole in pasta, che i buoni- non i migliori, non gli invincibili, semplicemente i disponibili- si riconoscono. E il bene dilaga.

CON LE MANI IN PASTA Read More »

UNA COMUNITA’

18 maggio 2023 SIAMO UNA COMUNITA’ Siamo una comunità che si confronta e in cui ognuno fa il suo pezzettino. 4 giorni, 4 parrocchie che si uniscono per formare un’unica comunità. Dal 22 al 25 aprile, abbiamo accompagnato in un campo all’Arsenale della Pace 50 giovani di 4 parrocchie diverse della nostra zona (Mori, Val di Gresta, Brentonico e Ala) che si sono uniti nel servizio e nella restituzione. Siamo partiti sabato mattina in pullman, per arrivare a Torino poco prima di pranzo. Durante il viaggio si percepiva un clima di attesa e voglia di arrivare in un posto di cui si era solo sentito parlare. Questo campo infatti è stato proposto a conclusione di un percorso di formazione per ragazzi dei gruppi giovani dei quattro vicariati iniziato a gennaio. Dopo aver parlato loro in breve del Sermig, li abbiamo invitati a vivere insieme a noi, alla Fraternità della Speranza e a tanti altri giovani da tutta Italia, un breve campo di servizio e condivisione in quella che noi ormai consideriamo una seconda casa. Dopo un pranzo in cui ognuno ha avuto modo di cominciare a familiarizzare con i volti dei compagni di questa esperienza, nel pomeriggio abbiamo ripercorso la storia del Sermig e dell’Arsenale, accompagnati da Nicol e Lorenzo che da qualche tempo vivono insieme alla Fraternità. Accompagnare i giovani tra le mura dell’Arsenale e del PalaSermig ci ricorda ogni volta che la Fraternità vive accogliendo l’imprevisto e che grazie a tantissimi imprevisti questa casa è in continua evoluzione. Ci insegna a non chiuderci davanti al cambiamento e ad accogliere ogni occasione per crescere. L’Arsenale ci ricorda sempre che i giovani hanno tanta voglia di fare e le uniche cose di cui hanno bisogno sono un’opportunità e qualcuno che li sappia guidare, ascoltandoli e dando loro l’attenzione che meritano. Ripensiamo ai servizi che abbiamo svolto – smistare vestiti, aiutare nei compiti i ragazzi dell’Arsenale della Piazza o ballare in un quartiere periferico per portare luce nelle vie dello spaccio- e ci rimane la convinzione che ogni volta in cui stai facendo qualcosa per aiutare qualcuno scopri che in quel qualcuno ci sei dentro anche tu. In quei giorni abbiamo condiviso a fine giornata i nostri “cosa ho imparato”, i nostri pensieri, anche le nostre lacrime, soprattutto dopo le ingiustizie che abbiamo sperimentato nella cena dei popoli: vogliamo ricordarci sempre che gli errori ci fanno crescere e che le lacrime non sono un gesto di debolezza, perché danno voce a ciò che abbiamo nel cuore. Durante questo campo abbiamo quindi avuto modo di alternare momenti di lavoro, aiutando nei vari servizi della casa, con momenti di riflessione: il laboratorio sulla Pace ci ha aiutati a capire che questa non è solo assenza di guerra, ma è un tempo in cui ci si può riconnettere con gli altri in quanto dono sia personale che comunitario. Non sono mancate le testimonianze: abbiamo ascoltato la storia di Mattia, membro della Fraternità, che fin da piccolo voleva trovare un modo per aiutare gli altri e grazie all’incontro con Dio, ha trovato la sua strada. Da lui abbiamo imparato che prima di aiutare l’altro, bisogna avere la forza di accettare l’ingratitudine come risposta.  Per i ragazzi è stata molto d’impatto anche la Cena dei popoli di domenica sera: per tanti di loro era la prima volta che provavano a mettere il mondo a tavola e dall’esterno è sempre molto interessante vedere le reazioni delle persone che vi partecipano. Ogni volta, si impara che per affrontare un problema grande come la mal distribuzione delle risorse nel mondo, l’unica cosa che noi piccoli possiamo fare è agire nel nostro metro quadrato, non sprecando le risorse che abbiamo a disposizione ora (il nostro tempo, la nostra intelligenza,…) come metodo per non sprecare le risorse che avremo a disposizione in futuro. L’ultima sera è stata riempita di emozioni grazie alla testimonianza di Marco, anche lui membro della Fraternità, che ci ha raccontato del suo servizio all’Arsenale della Speranza a San Paolo, in Brasile, e nella parrocchia di San Gioacchino, a pochi passi dall’Arsenale di Torino. Ci ha ricordato che dare agli altri la possibilità di aiutare il prossimo, fa bene tre volte: alla persona che aiuta, alla persona che viene aiutata e a noi stessi. Al termine di questi giorni il desiderio di continuare l’amicizia con i giovani che abbiamo accompagnato è forte. Tempo fa avevamo chiesto alla Fraternità chi fosse un cristiano e la risposta è stata molto semplice: un cristiano è qualcuno che mette insieme le persone a fare il bene, a causa dell’amore di Dio. L’impegno che ci vogliamo assumere è quindi quello di essere cristiani con loro. A distanza di qualche tempo dal campo, abbiamo chiesto ad alcuni dei ragazzi che hanno conosciuto il Sermig e l’Arsenale della Pace per la prima volta, cosa si sono portati a casa da questa esperienza e quanto segue è ciò che ci hanno raccontato… “Da questa esperienza mi porto a casa tantissime cose, sicuramente l’aver conosciuto il Sermig è la cosa migliore di tutte. Aver visto con i miei occhi come un sogno considerato impossibile possa diventare realtà, e addirittura averne preso parte, mi riempie il cuore di gioia. Inoltre questa esperienza mi ha fatto aprire gli occhi e mi ha fatto capire che i “poveri” non sono solo quelli in Africa ma il più delle volte sono proprio fuori dalla nostra porta.  Durante questa esperienza ho conosciuto persone nuove, nuovi amici e amiche, con cui condividere esperienze anche fuori da quello che è il Sermig, e proprio grazie a loro sono riuscito a staccare da quella che era la mia monotonia, dai vari problemi della vita e dallo stress giornaliero, durante questi quattro giorni infatti sono riuscito a capire cosa vuol dire per me essere FELICE, ma per davvero, quella FELICITÀ che ti fa stare bene, che ti fa stare in pace con te stesso e con gli altri e che ti lascia un ricordo fantastico nel profondo del cuore. Quindi per concludere voglio dire che

UNA COMUNITA’ Read More »

LA GIOIA DELLA RESTITUZIONE

27 febbraio 2023 LA GIOIA DELLA RESTITUZIONE Gennaio 2023. L’inizio di un nuovo anno, il momento in cui chiudere quello che è stato e pensare a cosa aspettarsi da quello che verrà. I sentimenti possono essere i più variegati, dallo stupore alla felicità, dall’amarezza alla malinconia.  Come Amici del Sermig di Mori ci siamo trovati anche quest’anno a riconoscere il buono che il 2022 ci ha donato. Abbiamo quindi stilato un resoconto, non per mettere insieme dei numeri, ma per raccontare e ringraziare. Non vuol essere quindi una manifestazione di bravura, un manifesto in cui ostentare capacità, un grido di compiacenza, nè tantomeno una gara della solidarietà. Vuol essere un grazie detto con umiltà, un grazie che riconosce che senza tutte quelle 140 persone che ci hanno aiutato non avremmo mai distribuito alimenti o vestiti per le famiglie della comunità, non avremmo raccolto generi di prima necessità dai supermercati del decanato, non avremmo spedito un tir di aiuti per chi vive in Ucraina. Così, con naturalezza, annotiamo tutte le 1543 ore di volontariato, anche le mezz’ore, perché “ogni minuto è una goccia nel mare”. Segniamo costantemente ogni incontro che facciamo, così da stupirci alla fine dell’anno nel constatare di aver fatto un incontro di preghiera ogni settimana, una trentina di incontri di condivisione e una cinquantina di incontri di formazione e riflessione. E tutte le volte in cui la demotivazione ci prende, ci ricordiamo che essere costanti, pensando un passo alla volta, è la chiave per ripartire. Anche le persone incontrate ci stupiscono ogni volta, perché vederne il numero ci aiuta a ringraziarle tutte, una ad una: i volontari che ci hanno aiutato nei diversi servizi, le 224 persone a cui abbiamo parlato di noi e del Sermig in diverse testimonianze e attività, le 35 persone che insieme a noi hanno pregato.    Come dice la Regola del Sermig:“facciamo tutto questo con scrupolo,per amore della trasparenza,perché nessuno fra quelli che ci incontrano,vedendo un’opera bella,possa dire: «Chissà chi c’è dietro».”

LA GIOIA DELLA RESTITUZIONE Read More »

OGNUNO HA L’ETA’ DEI SUOI SOGNI

26 gennaio 2023 OGNUNO HA L’ETÁ DEI SUOI SOGNI “Ognuno ha l’età dei suoi sogni”, ha scritto Ernesto. E se si condividono sogni grandi, che puntano al bene e continuano a crescere, non importa se uno ha venticinque anni e l’altro settanta: è possibile camminare nella stessa direzione. Ne siamo sempre stati convinti, ma in questo tempo ne abbiamo ogni giorno di più la conferma. Da quando collaboriamo con le volontarie della Caritas, stiamo imparando a cambiare prospettiva, a mettersi nei panni dell’altro, a interrogarci sul modo migliore per comunicare: è uno scambio reciproco, in cui da un lato si acquisisce l’esperienza ventennale di chi ha avviato e consolidato il Centro d’Ascolto, dall’altro ci si apre alla novità. E per aprirsi alla novità bisogna certamente imparare a conoscersi; negli scorsi mesi, a giugno e a novembre, abbiamo quindi proposto a questo gruppo di volontarie di vivere con noi un’esperienza di condivisione e servizio all’Arsenale. È sempre emozionante per noi portare qualcuno a conoscere quella che sentiamo davvero essere casa nostra, ma quest’occasione inedita si è rivelata davvero sorprendente. Noi che ci chiedevamo con apprensione se la proposta potesse funzionare ci siamo dovuti ricredere di fronte al loro entusiasmo contagioso e al loro desiderio di sperimentarsi in tutti i servizi, di ascoltare le esperienze della Fraternità, di conoscere e di chiedere: il loro stupore ci ha aiutato a guardare anche ciò che conosciamo già bene con occhi sempre nuovi. Ascoltando la storia di Simona, che da tanti anni si occupa dell’accoglienza femminile, e conoscendo con Cristiana l’Emporio solidale ci siamo chiesti che cosa potessimo imparare per i servizi che portiamo avanti a Mori. Inoltre, insieme a Gianni ci siamo confrontati sul nostro modo di comunicare e di operare insieme: alla tentazione di scoraggiarsi guardando all’immensità dell’Arsenale e di tutto ciò che in esso accade abbiamo cercato di anteporre il nostro desiderio di fare tutto il nostro possibile, là dove siamo. È quello che ci ha ricordato anche Ernesto, in un incontro insieme che ci ha riempito il cuore di gratitudine ed emozione. Non va poi dimenticato che vivere insieme, anche solo per un finesettimana, ci ha aiutato a fare famiglia, nella semplicità, nel confronto reciproco, nelle risate e nelle condivisioni. È un elemento imprescindibile e fondante per ogni gruppo che voglia davvero lavorare insieme per andare nella stessa direzione; è un elemento, lo vediamo a settimane e mesi di distanza dalla nostra trasferta, su cui sempre più cresciamo, non solo operando fianco a fianco nel servizio di ascolto e di distribuzione ma anche e soprattutto incontrandoci ogni lunedì (in presenza ma anche online) per pregare insieme. È l’Arsenale che si fa nei nostri cuori, a qualsiasi età, se non smettiamo di sognare in grande, come fanno i bambini e come Ernesto e la Fraternità ci hanno insegnato a fare. Perché, sì, “ognuno ha l’età dei suoi sogni”.

OGNUNO HA L’ETA’ DEI SUOI SOGNI Read More »

LA SPERANZA DELLA FRATERNITA’

Roma, 7 gennaio 2023 LA SPERANZA DELLA FRATERNITÁ “Oggi abbiamo l’occasione di ringraziare insieme il Signore per il Sermig, che è una specie di grande albero cresciuto a partire da un piccolo seme. Così sono le realtà di Dio”  Roma? Ma come ci siamo finiti a Roma?Tutto è partito venerdì 6 gennaio 2023, giorno dell’Epifania. Come i Magi ci siamo messi in viaggio per seguire quella Luce che ci ha sempre donato l’Arsenale della Pace fino ad incontrare Papa Francesco. Che grande emozione è stata!Non eravamo soli: con noi erano presenti alcuni rappresentanti della Fraternità della Speranza (anche dal Brasile e dalla Giordania) e amici da Torino, Bergamo, Vicenza e da qualunque altra parte d’Italia dove l’Arsenale ha toccato i cuori e le menti di tanti giovani e adulti accomunati da un unico desiderio. Abbiamo portato nei nostri cuori anche chi non è riuscito a venire: eravamo davvero tutti lì, sia in presenza che nel pensiero! Sabato 7 gennaio è stata scritta una pagina importante della storia del Sermig: Ernesto ha presentato la storia del Sermig al Papa. Durante l’incontro si sono scambiate parole di speranza e di gratitudine e il Papa ci ha spronato a non perdere la voglia di tenere sempre aperto il cantiere dell’Arsenale della Pace, non solo fisicamente, ma soprattutto nelle nostre azioni e nei nostri cuori. È stato emozionante trovarsi tutti in Vaticano, ci ha fatto commuovere perché ci ha ricordato anche la nostra storia: da un piccolo seme portato anni fa a Mori stanno crescendo ora piccoli rami che si allargano sempre di più. È bello sapere di fare parte di una famiglia aperta che accoglie 24 ore su 24. Ci siamo poi resi conto che il sogno comune di tutti questi gruppi è la speranza di costruire un mondo dove regni la pace e non la guerra; questa speranza ci rende , come ha detto il Papa, tutti fratelli. Sì, fratelli e sorelle: Infatti il Sermig si chiama fraternità della speranza, ma si può dire anche l’inverso, cioè la speranza della fraternità. Il sogno che anima i cuori degli amici del Sermig è la speranza di un mondo fraterno. Questa occasione di incontro e dialogo ci ha caricato della Luce, quella vera, e ci sprona a credere sempre di più in quello che facciamo a Mori e negli altri luoghi che riusciamo a raggiungere.  Ed è veramente questa la nostra speranza, una speranza che ci aiuta a camminare insieme agli Arsenali, a chiamare casa e fratelli coloro che li abitano, non dimenticando la profezia di Isaia: “Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci;  una nazione non alzerà più la spada  contro un’altra nazione, non impareranno più l’arte della guerra» (2,4).

LA SPERANZA DELLA FRATERNITA’ Read More »

Shopping Cart