Amici del Sermig di Mori

febbraio 2025

CON LA GRATITUDINE NEL CUORE

Perché nessuno fra quelli che ci incontrano, vedendo un’opera bella, possa dire: «Chissà chi c’è dietro» (dalla Regola del Sì “La Provvidenza agisce nella sproporzione”).

Come abbiamo imparato dal Sermig di Torino, ogni anno registriamo con discrezione ma puntualmente quello che riceviamo in termini di donazioni, materiali, ore di volontariato. Soprattutto ora che siamo associazione. Abbiamo imparato che se annotiamo ogni cosa è più facile vedere chi ci sta dietro e ci aiuta a non dare le cose per scontate. 

Quando alla fine dell’anno facciamo il punto della situazione e guardiamo al periodo appena passato è facile stupirci e ringraziare per il bene ricevuto. I numeri che vediamo non sono solo numeri, sono i volti di tante persone che in un modo o nell’altro si sono avvicinati a noi: offrendo il loro tempo per fare servizio, aiutandoci a costruire e a portare avanti nuovi progetti, questi centotrentaquattro volti sono impressi nella nostra memoria e nel nostro cuore. In tanti ci hanno ascoltato durante le testimonianze (533 persone) e hanno pregato assieme a noi sia durante le ventiquattro adorazioni eucaristiche fatte nella chiesa del Santissimo di Mori sia negli incontri di preghiera del lunedì. 

In questo modo nessuna delle 1452,5 ore di volontariato vanno perse e noi ci ricorderemo delle 59,5 ore servite a distribuire e smistare i giochi che doniamo alle famiglie del nostro territorio a dicembre, oppure le 260 ore passate a selezionare e successivamente distribuire i vestiti a bambini e ragazzi che ne hanno avuto bisogno. Non facciamo niente di tutto questo né per apparire né per darci delle arie: lo facciamo perché vogliamo fare memoria di tutto quello che ci succede per ringraziare e stupirci dell’aiuto ricevuto. Quest’anno la nostra sede in Via Zandonai è stata vissuta sempre più dai giovani: oltre a noi, una quindicina di giovani ci hanno seguito tutto l’anno nella formazione, nelle occasioni di servizio, negli incontri di preghiera, nelle trasferte a Torino. Inoltre, più di 130 persone hanno lavorato con noi per il bene fatto bene: raccogliendo beni di prima necessità nelle due raccolte alimentari annuali, nella distribuzione mensile di generi alimentari, nelle progettualità del gruppo “Re.Te” del Sermig di Torino con cui quale abbiamo collaborato nella realizzazione di progetti umanitari per paesi in via di sviluppo.        

Perché ogni Arsenale, nella sua diversità, abbia lo stesso volto dell’Arsenale di Torino, dove ci condividiamo con i giovani e i più poveri.

(dalla Regola del Sì “Andiamo…”).     

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