Amici del Sermig di Mori

23  maggio 2017

MAI COME OGGI

Sabato 13 maggio, ore 6:00. Partenza della prima macchina da Mori, destinazione: Prato della Valle. Nonostante sia presto il sonno non riesce ad avere la meglio, il nostro cuore è già a Padova e noi pieni di trepidazione cerchiamo di raggiungerlo. La nostra testa inizia ad affollarsi di emozioni, pensieri, musica che ci fanno capire che questo può essere davvero il giorno più importante della nostra vita. Arrivati finalmente in Prato della Valle i pensieri e le parole lasciano spazio alla commozione: siamo davvero arrivati qua a piedi, insieme alle centinaia e centinaia di giovani incontrati in questi mesi. Non riusciamo a descrivere l’emozione che proviamo pensando ad ogni passo fatto, ad ogni incontro, alla fatica ed alla gioia vissute in questo cammino che ci hanno permesso di arrivare all’ultima tappa di questi 160 km.

L’entusiasmo inizia a crescere insieme ai 150 giovani trentini che hanno accolto il nostro invito, arrivati a Padova in tempo per partecipare ai dialoghi in città. In questa giornata parecchi pensieri ed emozioni si sono ripetuti nel nostro cuore, sempre con una sfumatura diversa, nuova. E infatti nel corso della mattina, durante i dialoghi, abbiamo imparato ancora a commuoverci, a sentirci responsabili degli altri, a non avere paura di mostrare le nostre fragilità, a non avere paura di fidarci. Abbiamo imparato che possiamo arrivare lontano, che possiamo fare grandi cose, restando trasparenti e semplici, facendo un passo alla volta. Abbiamo imparato tanto e abbiamo scoperto che abbiamo tanto da imparare, ma soprattutto abbiamo imparato a trasformare l’emozione e l’entusiasmo che per tutta la giornata hanno vissuto in noi in consapevolezza.

Consapevolezza che ci ha permesso di vivere questo incontro con più responsabilità verso noi stessi, con più concretezza verso la nostra vita. Abbiamo vissuto questa giornata sentendola nostra, frutto dell’impegno che ci abbiamo messo nel cammino di preparazione, frutto delle domande, delle risposte, dei sì e dei no che abbiamo ricevuto nei mesi scorsi che sono stati per noi occasione di crescita. Abbiamo vissuto questa giornata con la stanchezza sulle spalle del cammino concluso e con la voglia di non fermarci, di continuare questo percorso perché ci crediamo ancora, sempre di più. Abbiamo vissuto questa giornata con la gioia di metterci la faccia, siamo qua per dirci che sogniamo un mondo migliore, che tocca a noi costruirlo. Abbiamo vissuto questa giornata promettendoci di ricordarci ogni giorno che “mai come oggi” ci impegniamo a vivere il Mondiale nella nostra quotidianità. Abbiamo vissuto questa giornata sapendo che “nessuno parte e nessuno arriva”, sentendoci insieme a chi condivide con noi il percorso con il Sermig ed ha vissuto da casa questo incontro.

Abbiamo vissuto tanto bene intorno a noi. Abbiamo visto con gli occhi emozionati del Sermig questo sogno condiviso da decine e decine di migliaia di giovani. Abbiamo visto la bellezza dei giovani -che agli occhi del mondo sono poveri, ma indomabili- nel volersi impegnare, nel cercare maestri da cui imparare, nell’essere capaci di fare silenzio per ascoltare il proprio cuore, il mondo che ci parla. Abbiamo visto una cosa meravigliosa: una piazza piena di giovani che si impegnano a ricominciare dall’amore. Perché l’amore esiste e resiste, noi ci crediamo perché l’abbiamo visto. Il 13 maggio a Padova è stata una bella giornata. Non solo perché c’era il sole, la vera luce veniva da noi, da tutti quei giovani che ci hanno messo la faccia, la testa e il cuore per essere li. La bellezza di questa giornata ha reso straordinaria la nostra vita e quella di tutti i giovani che erano li. Perché abbiamo scoperto come la bellezza nasca dalle cose semplici, dal voler lasciare la piazza pulita, che agli occhi di questo mondo che “sa di plastica” diventa una cosa straordinaria. Perché di questa giornata non ne hanno parlato in molti, ma i pochi che ne hanno parlato ne hanno parlato bene. E anche se questo mondo si limita a parlare dell’odio, “mai come oggi” noi vogliamo dimostrare che è possibile ripartire dall’amore. Mai come oggi crediamo che l’amore non sia utopia, ma “un fatto, una scelta per il bene, un sì detto alla vita, alla giustizia e alla pace.”

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