26 gennaio 2023
OGNUNO HA L'ETÁ DEI SUOI SOGNI
“Ognuno ha l’età dei suoi sogni”, ha scritto Ernesto. E se si condividono sogni grandi, che puntano al bene e continuano a crescere, non importa se uno ha venticinque anni e l’altro settanta: è possibile camminare nella stessa direzione. Ne siamo sempre stati convinti, ma in questo tempo ne abbiamo ogni giorno di più la conferma. Da quando collaboriamo con le volontarie della Caritas, stiamo imparando a cambiare prospettiva, a mettersi nei panni dell’altro, a interrogarci sul modo migliore per comunicare: è uno scambio reciproco, in cui da un lato si acquisisce l’esperienza ventennale di chi ha avviato e consolidato il Centro d’Ascolto, dall’altro ci si apre alla novità. E per aprirsi alla novità bisogna certamente imparare a conoscersi; negli scorsi mesi, a giugno e a novembre, abbiamo quindi proposto a questo gruppo di volontarie di vivere con noi un’esperienza di condivisione e servizio all’Arsenale. È sempre emozionante per noi portare qualcuno a conoscere quella che sentiamo davvero essere casa nostra, ma quest’occasione inedita si è rivelata davvero sorprendente. Noi che ci chiedevamo con apprensione se la proposta potesse funzionare ci siamo dovuti ricredere di fronte al loro entusiasmo contagioso e al loro desiderio di sperimentarsi in tutti i servizi, di ascoltare le esperienze della Fraternità, di conoscere e di chiedere: il loro stupore ci ha aiutato a guardare anche ciò che conosciamo già bene con occhi sempre nuovi.

Ascoltando la storia di Simona, che da tanti anni si occupa dell’accoglienza femminile, e conoscendo con Cristiana l’Emporio solidale ci siamo chiesti che cosa potessimo imparare per i servizi che portiamo avanti a Mori. Inoltre, insieme a Gianni ci siamo confrontati sul nostro modo di comunicare e di operare insieme: alla tentazione di scoraggiarsi guardando all’immensità dell’Arsenale e di tutto ciò che in esso accade abbiamo cercato di anteporre il nostro desiderio di fare tutto il nostro possibile, là dove siamo. È quello che ci ha ricordato anche Ernesto, in un incontro insieme che ci ha riempito il cuore di gratitudine ed emozione. Non va poi dimenticato che vivere insieme, anche solo per un finesettimana, ci ha aiutato a fare famiglia, nella semplicità, nel confronto reciproco, nelle risate e nelle condivisioni.
È un elemento imprescindibile e fondante per ogni gruppo che voglia davvero lavorare insieme per andare nella stessa direzione; è un elemento, lo vediamo a settimane e mesi di distanza dalla nostra trasferta, su cui sempre più cresciamo, non solo operando fianco a fianco nel servizio di ascolto e di distribuzione ma anche e soprattutto incontrandoci ogni lunedì (in presenza ma anche online) per pregare insieme. È l’Arsenale che si fa nei nostri cuori, a qualsiasi età, se non smettiamo di sognare in grande, come fanno i bambini e come Ernesto e la Fraternità ci hanno insegnato a fare. Perché, sì, “ognuno ha l’età dei suoi sogni”.
