13 gennaio 2023
RITORNO E PARTENZE
Dopo alcuni anni in cui i campi giovani all’Arsenale della Pace erano aperti a un ristretto numero di persone, da queste vacanze di Natale le porte si sono riaperte a grandi numeri, e noi quindi, siamo scesi con alcuni giovani. Abbiamo vissuto un campo giovani di quattro giorni, cercando di vivere il più possibile le opportunità che l’Arsenale ci dava, dividendo la giornata tra laboratori e servizi. Nei servizi abbiamo imparato a prenderci cura gli uni degli altri attraverso gesti, anche piccoli.

Nei laboratori abbiamo ascoltato testimonianze e vissuto incontri, tra cui la storia di Andrea che, quando ha conosciuto il Sermig a 16 anni, ha capito di volersi mettere al servizio degli altri. Ha iniziato a farlo nel suo paese in Emilia-Romagna, poi la vita lo ha portato a vivere e dare la propria vita proprio a Torino. Ci ha ricordato, così, che i nostri progetti possono essere a volte diversi da quelli che Dio ha per noi, e la chiave sta nel far sì che il sogno di Dio entri nella nostra vita, facendolo nostro. Abbiamo incontrato anche Ernesto, porgendo domande e ascoltando risposte sulla storia dell’Arsenale. Chi di noi segue da tempo questa storia, molte risposte di Ernesto le conosce già, tuttavia ogni incontro fa scoprire dettagli e sfumature che prima non avevamo notato.
L’ultima sera abbiamo potuto raccontare la nostra esperienza nella catena di aiuti per l’Ucraina attivata nello scorso marzo, insieme a Marco e agli amici di Camisano Vicentino e Bonate (Bergamo). Quella sera ci ha aiutato a ricordarci di fidarci della provvidenza perché ogni piccolo gesto diventa importante per cambiare rotta e spostare il nostro sguardo dal male, senza dimenticarlo, e puntare verso il bene assieme a tante persone che ci credono con noi e che sono disposte a dare una mano. Durante questi giorni abbiamo avuto anche l’opportunità di essere in presenza all’incontro di preghiera del martedì, incontro nato nei primi anni del Sermig e che continua tuttora, dove abbiamo capito concretamente cos’è la fedeltà a un impegno, in cui indipendentemente dal giorno o dai vissuti, la presenza costante della preghiera è la chiave per vivere a pieno la vita. Abbiamo sperimentato come è importante nella giornata e nella settimana un incontro per fermarci a pensare e meditare sulla Parola di Dio, cuore di questa casa.


Prima di lasciare l’Arsenale ci siamo riuniti insieme agli altri gruppi che camminano con il Sermig per rivederci tutti insieme e capire dove vogliamo andare, chiedendo consigli a Ernesto che sappiamo avere uno sguardo lungimirante. Abbiamo chiesto cosa vede nei nostri gruppi e ci ha detto che dobbiamo seguire il loro esempio: mettere i giovani al primo posto senza aver paura di dare responsabilità, usare i propri talenti per formare gli altri e dire solo le cose in cui si crede. Dobbiamo ricordarci che se vogliamo possiamo fare grandi cose se camminiamo insieme. Alla fine di questo campo siamo tornati a casa imparando a rispettare i tempi di ognuno, ricordando che sono pochi i problemi ai quali non c’è rimedio e riconoscendo che l’amore non è voler cambiare l’altro secondo i miei desideri, ma è camminare e crescere insieme.